Carol Maltesi: una storia di violenza e orrore

La storia di Carol Maltesi è una di quelle che lasciano senza parole. Una giovane donna di 26 anni, madre di un bambino piccolo, che è stata vittima di un delitto brutale. Carol era di origini italo-olandesi, ma era cresciuta a Sesto Calende, in provincia di Varese. Prima del lockdown per la pandemia di Covid-19, lavorava come commessa in una lussuosa boutique nella zona di Milano Malpensa. Ma per arrotondare lo stipendio, aveva deciso di aprire un profilo su OnlyFans, una piattaforma online che promuove anche contenuti hard, adottando il nome d’arte Charlotte Angie.

È proprio in questo contesto che ha conosciuto il suo assassino, Davide Fontana. Fontana era bancario, food blogger e aspirante pornoattore. I due hanno avuto una breve relazione sentimentale e, nonostante si siano lasciati, hanno deciso di mantenere buoni rapporti. Continuavano a frequentarsi come amici e a collaborare alla produzione di filmini amatoriali.

Ma il 10 gennaio 2022, la vita di Carol è stata spezzata in modo violento. Fontana ha legato la giovane a un palo da pole dance e l’ha colpita ripetutamente con un martello, fino a renderla esanime. Poi le ha reciso la gola con un coltello da cucina. Questo delitto, ribattezzato “il delitto della Rescaldina” dalla stampa, è stato uno dei più cruenti degli ultimi anni.

La scoperta del cadavere è avvenuta il giorno successivo. Fontana ha deciso di disfarsi del corpo, spostandosi con la Fiat 500 di Carol. Ha acquistato un’accetta e un seghetto di metallo in un negozio specializzato e ha atteso circa 24 ore prima di depezzare il cadavere. I resti sono stati poi infilati in cinque sacchi neri e abbandonati in un dirupo.

Per più di due mesi e mezzo, Fontana ha continuato a vivere come se nulla fosse. Pubblicava foto sui social e interagiva con i follower, fingendo di essere Carol. Ma il 20 marzo 2022 ha deciso che era giunto il momento di sbarazzarsi del cadavere. Si è recato in una località tra le montagne di Bergamo e Brescia e ha gettato i sacchi nel dirupo.

Il cadavere è stato scoperto da un residente della zona, che ha notato una mano che sporgeva da uno dei sacchi. I carabinieri sono stati allertati e hanno confermato l’identità della vittima grazie ai tatuaggi. Grazie anche alle telecamere di sorveglianza, è stato possibile identificare Fontana come l’assassino.

Fontana è stato arrestato e, lo scorso 12 giugno, è stato condannato a trent’anni di reclusione per omicidio aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. I giudici hanno respinto le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dei motivi futili e abietti. Secondo loro, il movente del delitto non è stato la gelosia, ma “la consapevolezza di aver perso la donna amata”.

La storia di Carol Maltesi è una storia di violenza e orrore, che ha generato indignazione e sgomento nell’opinione pubblica. Resta solo il ricordo di chi le ha voluto bene e una foto in cui stringe a sé il suo bambino, con lo sguardo rivolto all’orizzonte.

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