L’8 febbraio del 1945, un aereo da guerra americano precipitò a Cerretoli, nella zona della Garfagnana, a causa dell’esplosione dell’ordigno sganciato. Il pilota, Alfred R. Lyth, riuscì a lanciarsi con il paracadute, ma venne catturato dai militari italiani e successivamente fucilato. Dopo 78 anni, grazie all’impegno di ricercatori locali e cacciatori di aerei, la storia è stata finalmente ricostruita e alcuni pezzi del cacciabombardiere sono stati consegnati alla nipote del pilota, Debby Orrick Howland.

Giulio Verrecchia, presidente dell’associazione Studi Militari Emilia Romagna, si è interessato alla vicenda di Alfred R. Lyth da diversi anni. Dopo aver letto la storia del pilota in un libro di storia locale, Verrecchia ha iniziato a indagare scientificamente sulla vicenda. Ha contattato testimoni oculari e ha consultato gli archivi per scoprire di più sulla vita di Lyth e sulle circostanze della sua morte.

Attraverso un annuncio funebre trovato su Internet nel 2022, Verrecchia è riuscito a rintracciare la nipote di Lyth, Debby Orrick Howland, che si è subito interessata alla storia dello zio e ha consultato gli archivi americani per scoprire ulteriori informazioni. È nato così uno scambio epistolare tra Verrecchia e Howland, con la condivisione di documenti e scoperte.

Recentemente, l’associazione AircrashPo ha trovato i resti del cacciabombardiere P-47D di Lyth, con l’aiuto degli storici locali e della comunità locale. Verrecchia ha ritenuto giusto consegnare alcuni pezzi dell’aereo alla nipote di Lyth, come ricordo della sua storia familiare. L’incontro tra Verrecchia e Howland è stato intenso e segna l’inizio di ulteriori ricerche e di un nuovo libro per svelare il mistero che ha avvolto la storia di Alfred R. Lyth per 78 anni.

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