Mirko Mora, il secondo figlio dell’ex agente delle celebrità, si è presentato presso gli uffici della stazione Garibaldi dei carabinieri per denunciare l’accaduto. La scena si è svolta venerdì mattina, quando Mirko ha riferito che qualcuno ha danneggiato pesantemente l’esterno dell’azienda pubblicitaria della quale è responsabile, la Mediastar. Il raid ha incluso l’utilizzo di martelli per danneggiare il citofono e la porta d’ingresso, e sono stati presi di mira anche i cartelloni pubblicitari e una parete esterna dell’edificio. Il padre di Mirko, Lele Mora, era solito occupare il quarto piano di questo stesso stabile, che era il suo quartier generale quando rappresentava le più importanti star della televisione italiana. Tuttavia, Lele Mora è stato coinvolto nel caso Ruby e nel 2014 è stato condannato a 6 anni e un mese di reclusione per favoreggiamento della prostituzione, evasione fiscale e bancarotta della società Lm Management.
Mirko Mora ha riferito ai carabinieri che poco dopo il raid, lo studio ha ricevuto una chiamata anonima al telefono fisso. Una voce senza particolari inflessioni dialettali ha ordinato a Mirko di pagare, aggiungendo minacciosamente: “Siamo del clan Pellizzari, siamo i calabresi, stiamo arrivando”. Mirko ha collegato questa richiesta di denaro ad un episodio accaduto meno di un mese fa. Infatti, il padre Lele Mora si è rivolto ai carabinieri di Villafranca di Verona, dove si è trasferito di recente, per denunciare un tentativo di estorsione da parte di un uomo residente a Milano. L’uomo avrebbe chiesto 100mila euro per non rendere pubblico il contenuto di chat non meglio specificate. Ora i carabinieri dovranno occuparsi di questa intricata vicenda: l’edificio di viale Monza non dispone di telecamere, ma quelle presenti in strada potrebbero aver ripreso l’arrivo o la fuga degli intrusi.
Non è la prima volta che Lele Mora, sessantottenne, si trova coinvolto in vicende simili. Nel 2018, ha accompagnato un amico all’acquisto di casse di Dom Perignon e Cristal nel campo nomadi di via Chiesa Rossa, per un valore scontato di 40mila euro. Durante la trattativa, alcuni residenti del campo nomadi hanno simulato un intervento della polizia e sparato alcuni colpi in aria, causando caos e facendo sparire il denaro. Successivamente, hanno allontanato in malo modo anche Mora. Dopo aver scontato la sua pena nella comunità Exodus di don Mazzi e aver affrontato una grave malattia, l’ex agente delle celebrità ha scelto la provincia veneta come luogo di ritiro. La sua ultima apparizione pubblica risale al 14 giugno, quando ha partecipato ai funerali di Stato dell’ex premier Silvio Berlusconi nel Duomo.