Manifestazione per la sicurezza stradale a Milano: “Basta morti in strada”

A seguito della tragica morte del giovane Karl Nasr, travolto e ucciso martedì scorso in viale Umbria, sono state aperte due indagini per omicidio stradale. A.R., la donna al volante della Renault, è indagata per la manovra vietata, mentre F.C., alla guida dell’Audi Rs7, è indagato per non aver rallentato all’incrocio. Nel tardo pomeriggio di oggi si è tenuta una nuova manifestazione per chiedere maggiore sicurezza per chi si sposta in bicicletta, con lo slogan “Basta morti in strada”. Il presidio è stato promosso da diverse associazioni che si sono riunite in via Colletta angolo viale Umbria, luogo dell’ultima tragedia che ha coinvolto Karl Nasr. Durante l’evento sono state ricordate le storie delle persone che hanno perso la vita e sono state riaffermate le richieste delle associazioni alle istituzioni.

Le associazioni promotrici, tra cui Cittadini per l’Aria Onlus, “Sai che puoi?” e Milano Bicycle Coalition, hanno dichiarato che sulle strade di Milano si sta verificando una vera e propria strage. Persone che si spostano a piedi e in bicicletta continuano a essere uccise da conducenti di veicoli troppo numerosi, troppo pesanti e che viaggiano troppo velocemente. Secondo i promotori, le cause di questi incidenti sono ormai ben note, così come le possibili soluzioni per prevenirli. Tuttavia, coloro che hanno la responsabilità di governo stanno scegliendo di non agire con l’urgenza necessaria.

I promotori della manifestazione hanno criticato sia il governo e il ministro Salvini, i quali nella proposta di un nuovo codice della strada sembrano concentrarsi in modo ossessivo sui monopattini elettrici, senza intervenire in alcun modo sulla velocità delle auto e addirittura rendendo più difficile per i comuni introdurre zone a traffico ridotto e creare piste ciclabili. Hanno inoltre criticato il Comune di Milano, in particolare il Sindaco Sala e l’Assessora Censi, i quali ad otto mesi dall’approvazione dell’Ordine del Giorno in Consiglio Comunale non hanno ancora chiarito se il progetto Milano Città30 diventerà realtà, né come e quando.

Mentre altre città, come Bologna, stanno procedendo con decisione verso l’obiettivo di diventare città a misura di persone, a Milano si continua a morire a causa dell’inazione delle istituzioni. È necessario che le autorità prendano provvedimenti immediati per garantire la sicurezza stradale e proteggere la vita dei cittadini che si spostano a piedi o in bicicletta. La manifestazione di oggi è solo l’inizio di una lotta che continuerà fino a quando non verranno adottate misure concrete per porre fine a questa strage sulle strade di Milano.

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