Corso Como Milano: un’immagine notturna offuscata

Corso Como e i suoi dintorni erano una volta un luogo di lusso, un punto di riferimento per gli amanti dello shopping, degli aperitivi e della vita notturna. Facilmente raggiungibile grazie alla stazione di Porta Garibaldi a nord e alla fermata della metropolitana MM2 Moscova a sud.

Esclusivo per alcuni, inaccessibile per altri. Oggi, però, di quel sofisticato e raffinato universo rimane solo un’immagine sfocata, con più zone d’ombra che illuminate. Si avverte immediatamente il cambiamento avvenuto negli ultimi 15 anni, appena si mettono piede sui primi sanpietrini del lungo viale: i turisti ci sono, ma secondo i commercianti stanno gradualmente abbandonando la zona.

Ai quattro angoli della strada si possono vedere piccoli gruppi di spacciatori provenienti dall’Africa Subsahariana che si spartiscono la piazza e controllano il traffico di droga. Alcuni locali hanno deciso di rimanere aperti, ma molti hanno preferito chiudere e andare in ferie. E questa è una novità.

“Spaccio, scippi, aggressioni sono aumentati drasticamente, ma vale anche per il resto dei quartieri di Milano”, spiega l’assessore alla sicurezza del Municipio 9. Discoteche e bar hanno visto drasticamente ridurre la propria clientela a causa di questa situazione.

Solo tre giorni fa, un ragazzo di 26 anni è stato accoltellato e ferito durante una rapina in viale don Luigi Sturzo, a due passi da Corso Como, e una ragazza di 23 anni è stata aggredita e derubata a Porta Garibaldi, denunciando tutto sui social.

“Il tutto fa parte dell’amministrazione normale”, commenta rassegnato il titolare di un noto locale della vita notturna milanese. Negli ultimi mesi, le lamentele e i reclami hanno trovato un canale di ascolto. “Da fine maggio abbiamo istituito un servizio di sorveglianza sussidiaria con il consenso della questura e della prefettura, patrocinato da Confcommercio. È entrato in vigore a fine maggio e si avvale di vigilanti che monitorano la zona con l’intento di salvaguardare i clienti e le attività stesse. Un servizio che ci costa 370mila euro all’anno”, racconta Alberto Baldaccini, proprietario dell’Hollywood.

La situazione cambia leggermente a circa un centinaio di metri di distanza. Corso Garibaldi, con la quantità di locali aperti, luci, musica, dehors e clienti seduti ai tavoli, ha rubato la supremazia alla storica via del divertimento notturno.

Ma parlando con i proprietari dei ristoranti si scopre che i problemi rimangono gli stessi. “Abbiamo aperto a febbraio 2022, ma non ci aspettavamo di vivere in un vero e proprio Far West. Non assumo personale femminile perché non voglio mettere i miei dipendenti in situazioni allarmanti”, spiega Rossella, titolare del Cantiere. “Chiudo tutte le sere un’ora prima perché mi preoccupo per il mio personale, e nel weekend assumo due agenti di sicurezza esclusivamente per il mio locale”.

A questa escalation di reati si aggiungono i senzatetto sdraiati sulle panchine nei piccoli giardini circostanti e i piccoli gruppi di baby gang che “pattugliano” la zona. In sottofondo, gli sguardi vigili e preoccupati dei commercianti.

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