I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio, insieme ai funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Tirano, hanno scoperto una tartaruga appartenente alla specie “testudo hermanni”, protetta dalla convenzione di Washington.
Durante un controllo al valico di Piattamala, al confine con la Svizzera, i finanzieri e i funzionari delle dogane hanno trovato all’interno di un veicolo proveniente dalla Confederazione Elvetica due tartarughe. Dopo accurati accertamenti, si è scoperto che una di esse apparteneva alla specie “testudo hermanni”, protetta dalla convenzione di Washington, nota anche come convenzione Cites (reg. ce 338/97).
Poiché l’importatore non era in possesso della documentazione necessaria per l’introduzione nel territorio dello Stato di un esemplare protetto, l’animale è stato sequestrato e il responsabile è stato denunciato alla procura della Repubblica presso il tribunale di Sondrio. La tartaruga è stata affidata in custodia giudiziale alla parte responsabile con l’impegno di preservarla fino alla risoluzione del caso.
La convenzione Cites attribuisce alla Guardia di Finanza particolari poteri nel campo doganale al fine di contrastare il commercio internazionale illegale di flora e fauna selvatica, fornendo loro una funzione fondamentale nella protezione delle specie in via di estinzione e nella salvaguardia della biodiversità.
I controlli in questo settore, affidati principalmente ai reparti della Guardia di Finanza operanti nei porti e negli aeroporti dove è presente un ufficio doganale abilitato alle operazioni Cites, sono finalizzati al rilascio dei visti necessari per il trasporto internazionale di animali e piante soggetti alla specifica legislazione. Questi controlli consistono nella verifica dei documenti per accertare la regolarità dei documenti che consentono l’introduzione, l’esportazione, la riesportazione e il transito degli esemplari (chiamati “specimen”) soggetti alla normativa Cites, nonché in un’ispezione merceologica per verificare la corrispondenza esatta tra gli animali/vegetali presentati in dogana e quelli indicati nei relativi documenti di accompagnamento.
L’importanza di questo servizio va inserita nel più ampio contesto della lotta al commercio illegale di specie protette, che a livello mondiale viene stimato tra i 7 e i 23 miliardi di euro all’anno.