La storia vera/nera dell’estate sanitaria di Varese è raccontata dal protagonista sventurato che ha vissuto un’esperienza incredibile. Tutto inizia il martedì 1 agosto quando viene ricoverato all’Ospedale di Circolo per un’operazione al pacemaker. Era convinto che sarebbe tornato a casa entro 24-36 ore, ma purtroppo le cose non vanno come previsto. Riceve una chiamata al telefono che gli comunica che l’intervento è stato rinviato a causa di un imprevisto. È deluso e preoccupato, ma cerca di mantenere la calma e spera in una nuova convocazione al più presto.

Dopo tre mesi di attesa, finalmente riceve una chiamata il mercoledì 2 agosto che gli comunica che l’intervento è stato riprogrammato per il martedì successivo. Sente un sospiro di sollievo e si prepara per l’intervento. Ma ancora una volta, alle 13.30 del giorno dell’intervento, riceve una chiamata che gli comunica che l’operazione è stata nuovamente rinviata a causa di un altro imprevisto. Gli promettono di richiamarlo alla fine di agosto per fissare una nuova data.

Questa storia racconta le difficoltà che il protagonista ha incontrato nel sistema sanitario di Varese. Nonostante la sua fiducia nella qualità delle cure, si è trovato di fronte a numerosi ostacoli che hanno ritardato l’intervento tanto necessario. Varese, che vanta una storia di eccellenza nella cura dei pazienti, sembra non essere all’altezza delle aspettative. È una situazione triste che evidenzia una sconfitta politica, sociale, culturale ed etica. È necessario che il sistema sanitario si impegni a risolvere questi problemi urgenti per garantire una cura adeguata ai pazienti.

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