Lo spaccio di sostanze è un problema che affligge da anni la campagna e i boschi della Bassa Lodigiana, in particolare i territori di Senna, Somaglia, Guardamiglio e San Rocco. Nonostante il periodo estivo, il mercato dello spaccio non va in vacanza, con venditori e acquirenti presenti quotidianamente lungo le sponde del fiume Po.

Le autorità hanno effettuato numerosi interventi e arresti per contrastare questa attività illecita, ma gli spacciatori sembrano non farsi scoraggiare. Continuano a rifornire i compratori, che si recano nei boschi e nelle zone campestri alla ricerca dei loro nascondigli. Il processo di acquisto è rapido, l’acquirente arriva, il giovane spacciatore passa la sostanza e l’auto se ne va.

Nonostante i controlli delle forze dell’ordine, il mercato dello spaccio sembra essere ben coordinato e concordato tra le persone coinvolte. Le autorità sono consapevoli di questa organizzazione e continuano a monitorare costantemente le aree golenali lungo il fiume Po, così come le zone dell’Adda tra Corno Giovine, Cornovecchio e Maccastorna, dove il fenomeno dello spaccio è altrettanto diffuso.

È importante combattere con determinazione questa piaga sociale, che danneggia non solo la salute e la sicurezza dei consumatori, ma anche l’immagine e l’economia dei territori coinvolti. È necessario un impegno congiunto delle autorità, dei cittadini e delle istituzioni per contrastare efficacemente il mercato dello spaccio, promuovendo anche azioni di prevenzione e sensibilizzazione sulle conseguenze negative dell’uso di sostanze stupefacenti.

Solo attraverso un lavoro di squadra sarà possibile garantire la sicurezza e il benessere delle comunità rurali della Bassa Lodigiana, creando un ambiente sano e libero da questa forma di criminalità.

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