Un triste momento di commozione e ricordo si è vissuto giovedì mattina durante la tumulazione di Carlo Capurso, fotografo, reporter e naturalista scomparso di recente a causa di un tragico incidente. La cerimonia si è svolta in presenza di un numeroso gruppo di persone, mentre la salma del 79enne era stata cremata il giorno precedente e le sue ceneri tumulate nel chiostro Gruppo F Colombaio n.48.

Alla cerimonia hanno partecipato amici di una vita, tra cui i colleghi del Gruppo Fotografico di Cremona e dell’Adafa, ma anche altri artisti e ambientalisti cremonesi che lo hanno accompagnato durante la sua carriera. Capurso, nel giorno della sua morte, stava facendo un’escursione sulla cima Moren, a Borno (Brescia), un percorso che aveva già affrontato numerose volte ma che questa volta si è rivelato fatale. Scivolando su una roccia che poi si è staccata, è caduto per 150 metri. Nonostante i soccorritori del 118 intervenuti sul posto abbiano tentato di rianimarlo, le ferite riportate erano troppo gravi.

Capurso era solito fotografare la montagna con la sua Canon digitale Eos 1200 D. Socio del Club Alpino di Cremona da cinquant’anni e di Mountain Wilderness da trenta, amava raccontare le sue amate montagne attraverso le immagini. Nel corso della sua carriera ha tenuto ben 39 mostre personali a Cremona e in altre località del Nord e centro Italia, e le sue foto sono state pubblicate su autorevoli periodici, libri, riviste e quotidiani.

La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il mondo della fotografia e per la comunità cremonese, che ha perso un uomo appassionato della natura e delle sue meraviglie. Carlo Capurso rimarrà nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di ammirare le sue opere.

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