Giovedì 24 agosto 2023, Monguzzo – La brutale aggressione nei boschi dello spaccio. Le indagini della Procura e dei carabinieri di Cantù.

Durante una violenta lite legata al traffico di droga – era il 18 dicembre 2020 – un uomo era stato trascinato fuori dal rifugio che presidiava nei boschi di Monguzzo e successivamente aggredito con un colpo di pistola sparato da distanza ravvicinata che lo aveva colpito alla gamba destra.

Successivamente è stato malmenato con spranghe e mazze e colpito alla testa con il calcio della stessa pistola che gli aveva sparato. Il tutto dopo essere stato legato mani e piedi. Il ferito, un uomo di 43 anni del Marocco, residente a Corsico, è stato poi soccorso e portato all’ospedale “Manzoni” di Lecco. Le indagini su questo inquietante episodio, avvenuto nella notte nei boschi della zona di Nobile, sono state condotte in questi mesi dai carabinieri della compagnia di Cantù, coordinati dal pubblico ministero Giuseppe Rose. Un fascicolo che ha permesso di risalire al gruppo di persone che ha compiuto quella barbarie nei boschi dello spaccio, identificando sette persone che ora dovranno affrontare il giudice dell’udienza preliminare.

Sei marocchini e un italiano di origine straniera sono finiti nei guai, accusati di rapina (alla vittima sono stati portati via il portafoglio e i quattro telefoni cellulari che aveva nel rifugio con i contatti dei clienti). Ora dovranno difendersi dalle accuse, assistiti dagli avvocati Massimiliano Iantorno, Alessandra Bigliani, Mauro Giovannardi e David Gravagna. I nomi degli indagati sono Abdelhaq El Hilali (33 anni), Abdellah Bahraoui (irreperibile, 32 anni), Mustapha El Omari (30 anni), Hamza Ben Chaoue (22 anni), Nabil Samad (irreperibile, 29 anni), Aziz El Omary (39 anni) e Youssef Madly, 22 anni, nato a Milano e residente nella stessa città. Le accuse a loro rivolte includono rapina, lesioni personali (la vittima ha subito un colpo di pistola alla gamba e una prognosi di 45 giorni) e il possesso di arma da fuoco. L’udienza preliminare presso il Tribunale di Como è stata fissata per il mese di ottobre, dove la parte lesa si costituirà parte civile.

L’intervento dei carabinieri di Cantù è iniziato – era notte fonda, erano le 4 – dopo la segnalazione di un testimone che aveva sentito uno sparo provenire dal bosco. Il ferito è stato poi ricoverato all’ospedale Manzoni di Lecco ed è stato successivamente interrogato dai militari dell’Arma. La zona in cui il marocchino è stato soccorso era già nota da tempo per attività legate allo spaccio.

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