Un episodio spiacevole si è verificato di recente in un ristorante di Dongo, una pittoresca località sul lago di Como. Una donna ha affermato di essere stata sequestrata dal personale dopo una discussione sul conto. Secondo quanto raccontato dalla donna, di nome Barbara, alla testata QuiComo, tutto sarebbe iniziato alla fine di una cena con sua figlia di dodici anni. La cliente avrebbe chiesto come contorno un mix di verdure grigliate e fagiolini, ma si sarebbe trovata addebitato sullo scontrino un costo doppio, come se avesse ordinato due piatti diversi. Inoltre, uno dei prezzi sarebbe stato maggiorato di 50 centesimi rispetto a quanto indicato sul menu. Questa situazione ha scatenato una discussione accesa. Contrariata dal presunto sopruso, Barbara si è rifiutata di pagare il conto e ha minacciato di lasciare il ristorante. A questo punto, secondo il suo racconto, il personale avrebbe chiuso il cancello esterno per impedirle di scappare, insultandola e definendola una ladra. Inoltre, avrebbero separato Barbara dalla sua figlia, che si trovava già all’esterno del locale. Sentendosi smarrita, la donna ha chiamato i carabinieri. L’arrivo delle forze dell’ordine ha risolto la situazione: il conto è stato ricalcolato senza il contorno contestato e Barbara lo ha pagato senza ulteriori lamenti. “Mi sembrava di essere in un film dell’orrore”, ha dichiarato successivamente.
Tuttavia, il proprietario del ristorante ha contestato duramente la versione dei fatti di Barbara. Secondo lui, la donna, che avrebbe avuto comportamenti simili anche in altri locali in passato, non è stata trattenuta con la forza, ma solo invitata ad attendere l’arrivo delle forze dell’ordine che lei stessa aveva chiamato. Inoltre, gli insulti sarebbero stati rivolti dal cliente al personale di sala, alla presenza di altre persone sedute ai tavoli. Questa vicenda controversa sarà probabilmente risolta in tribunale: il proprietario del ristorante, sentendosi diffamato, ha dichiarato che sta valutando azioni legali.

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