La West Nile, una malattia infettiva causata dal virus West Nile, ha fatto la sua comparsa anche in provincia di Lecco. Sono stati riscontrati due casi di febbre del Nilo nel territorio lecchese, ma fortunatamente i pazienti non sono in condizioni gravi. Il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Brianza sta monitorando la situazione e ha confermato la presenza di casi anche nella provincia di Lecco, insieme ad altri sei casi a Monza, tra cui quello di un uomo di 51 anni di Seregno che è purtroppo deceduto.

La febbre West Nile, o febbre del Nilo, è un’infezione virale trasmessa da zanzare infette, principalmente del genere Culex, che sono comuni in Italia. Gli uccelli sono i principali serbatoi del virus, mentre gli esseri umani e gli equidi sono ospiti accidentali. Il virus può infettare anche altri animali come cani, gatti e conigli. Non si trasmette da persona a persona, tranne in casi molto rari come trapianti di organi, trasfusioni di sangue o dalla madre al feto durante la gravidanza.

Il periodo di incubazione della malattia varia da 2 a 14 giorni, ma può arrivare fino a 21 giorni nei soggetti con sistema immunitario compromesso. La maggior parte delle persone infette non presenta sintomi, ma circa il 20% può manifestare febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare da pochi giorni a qualche settimana e possono variare a seconda dell’età della persona. In casi più gravi, meno dell’1% dei pazienti può sviluppare sintomi come febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, paralisi e coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti e, nei casi più gravi, la malattia può causare un’encefalite letale.

La diagnosi della febbre West Nile viene effettuata attraverso test di laboratorio per il riscontro di anticorpi o genoma virale. Non esiste una terapia specifica per la malattia e, nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o settimana. Nei casi più gravi, è necessario il ricovero in ospedale.

La prevenzione dell’infezione da virus West Nile si basa principalmente sull’evitare il contatto con le zanzare vettori del virus e sul controllo ambientale per prevenire la loro riproduzione. È consigliato utilizzare repellenti per zanzare, indossare abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto. È importante anche installare zanzariere alle finestre, svuotare regolarmente i recipienti contenenti acqua stagnante come vasi di fiori, sottovasi e secchi, cambiare spesso l’acqua nelle ciotole degli animali domestici e tenere le piscine per bambini in posizione verticale quando non vengono utilizzate. Inoltre, è fondamentale effettuare una costante manutenzione delle aree verdi pubbliche e private, nonché interventi mirati di disinfestazione utilizzando prodotti larvicidi e adulticidi.

Non esiste attualmente un vaccino per l’infezione da virus West Nile, quindi la prevenzione è la chiave per evitare la diffusione della malattia. È importante seguire questi consigli e rimanere informati sulla situazione nella propria zona.

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