Una comitiva di ragazzi autistici dell’associazione Facciavista di Vedano al Lambro è stata insultata e aggredita verbalmente mentre si trovava sul treno. Quella che doveva essere una tranquilla gita al mare si è trasformata in un momento di apprensione e angoscia per i ragazzi “speciali” dell’associazione Facciavista. Mercoledì, insieme a quattro accompagnatori, i ragazzi hanno deciso di trascorrere una giornata in spiaggia e hanno preso il treno per raggiungere una località in Liguria. Tuttavia, nessuno si sarebbe immaginato quello che sarebbe successo al ritorno. Matteo Perego e Melissa La Scala, fondatori di Facciavista, hanno raccontato l’accaduto. I ragazzi si trovavano già in Liguria per qualche giorno di relax e mercoledì hanno preso il treno per raggiungere una spiaggia nella Riviera di Levante. Tuttavia, un imprevisto ha sconvolto i piani della comitiva. Uno dei ragazzi si è ferito e quindi è stato necessario riprendere il treno per andare in farmacia. In tutta fretta, hanno preso il primo treno senza fare i biglietti, ma avevano l’intenzione di farlo a bordo del convoglio. I genitori di uno dei ragazzi presenti e fondatori dell’associazione hanno sottolineato che la situazione è degenerata quando il gruppo si è trovato ad avere a che fare con un capotreno particolarmente intransigente. Gli accompagnatori hanno spiegato l’accaduto, ma il controllore non ha esitato a insultarli verbalmente e ad accusarli di essere dei ladri. Il capotreno era estremamente rigido e nessuna spiegazione sembrava sufficiente per lui. I ragazzi si sono spaventati di fronte a tanta ostilità. Le giustificazioni non hanno servito a nulla e il personale di bordo ha comunicato agli accompagnatori che sarebbe stata comminata una multa di 80 euro a persona, per un totale di quasi mille euro. È stato davvero molto umiliante ciò che è successo, perché si capisce come manchi l’empatia e la comprensione di certe situazioni. In quei brevissimi tre minuti di tragitto siamo stati aggressiti in modo inopportuno. Questo conferma come ancora oggi l’autismo sia una “disabilità invisibile” per molti. La psicologa Simona Ravera, che era tra gli accompagnatori, ha spiegato che la mancanza di empatia ha colpito soprattutto gli organizzatori. I ragazzi hanno cominciato ad agitarsi e per questo ho cercato di mantenere la calma per evitare una reazione. Durante tutta la serata, i ragazzi hanno continuato a chiedersi perché quell’uomo avesse qualcosa contro di loro. È stata davvero una bruttissima sensazione, sembra che manchi l’empatia e la comprensione. Successivamente, le Ferrovie dello Stato hanno contattato l’associazione di Vedano per scusarsi e assicurare che nessuna sanzione era stata effettivamente emessa. Serve sempre buonsenso, soprattutto quando si hanno di fronte persone speciali come quelle autistiche. Le persone non conoscono praticamente nulla sull’autismo, sarebbe necessaria una maggiore consapevolezza da parte delle istituzioni, magari formando il personale pubblico su come agire in queste delicate situazioni.

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