Un uomo di 77 anni residente a Bottanuco è stato arrestato per aver accoltellato suo figlio, Gianbattista. Durante l’interrogatorio, l’uomo ha dichiarato di non volerlo uccidere, ma solo spaventarlo. L’avvocato aveva chiesto i domiciliari per l’anziano, con la disponibilità della famiglia.
La moglie e le figlie erano disposte ad accogliere Paolo Corna a casa, per evitare il carcere. Questo fa capire quanto la situazione familiare fosse complicata con Gianbattista, il figlio che Corna ha ucciso accoltellandolo a Bottanuco. L’avvocato Barbara Bruni ha chiesto al giudice che fossero concessi i domiciliari all’anziano di 77 anni, ma per ora il giudice ha deciso per il carcere.
Attualmente, Paolo Corna si trova in ospedale dal 4 settembre, nella cella di sicurezza del Papa Giovanni XXIII. Non per episodi specifici, ma per precauzione, su indicazione dello psichiatra del carcere, vista l’età, il contesto e il grave reato commesso, comunque, da un padre nei confronti del figlio. Una condizione delicata, da tenere sotto controllo.
Corna ha ribadito di non voler uccidere Gianbattista, ma solo spaventarlo. Domenica 3 settembre, nel pomeriggio, Gianbattista ha chiesto 20 euro a suo padre. Con il suo passato di tossicodipendenza, ora aveva problemi con l’alcol. Dopo essere stato al bar e aver già ricevuto del denaro da suo padre al mattino, hanno discusso perché Gianbattista voleva di più, ma suo padre era irremovibile. Durante la discussione, sono scoppiate delle spinte. Il padre sostiene di non aver più visto suo figlio quando ha messo le mani addosso a sua madre. Poi Gianbattista ha iniziato a rompere oggetti nella sua camera, e Paolo Corna ha preso un coltello in cucina, lo ha raggiunto e lo ha colpito tre volte all’addome e ai fianchi. È stato lo stesso Paolo Corna a chiamare i soccorsi, ma per suo figlio non c’era più nulla da fare.