Ancora una volta, i lavoratori dell’azienda Fimer si trovano di fronte a un duro colpo: il Tribunale ha respinto la richiesta di concordato presentata dall’azienda, facendo ripiombare i dipendenti nell’incubo del fallimento e dei licenziamenti.

La decisione del Tribunale di Milano, presa dalla Seconda sezione civile, ha suscitato clamore per il provvedimento assunto riguardo al piano di salvataggio proposto da Fimer. Questa azienda, con sede a Velasca di Vimercate, era stata acquisita dagli inglesi McLaren Applied/Greybull per 50 milioni di euro, di cui 5 milioni già erogati. Tuttavia, secondo il Tribunale, il piano non convince al momento.

Questa vicenda si trascina da diversi anni, lasciando i lavoratori con il fiato sospeso. Sono centinaia le persone coinvolte, divise tra il sito di Vimercate e quello di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo. A causa della crisi dovuta alla pandemia, l’azienda, che produce inverter per il fotovoltaico e colonnine per la ricarica di mezzi elettrici, è arrivata sull’orlo del fallimento.

Il Tribunale ha respinto la nuova domanda di concordato con motivazioni pesanti, definendo la proposta concordataria come inammissibile a causa di “gravi lacune”. Inoltre, si parla di una “relazione grossolana, inadeguata, contraddittoria, che non contiene alcuna osservazione che possa giovare ai creditori”. Infatti, affinché il piano venga accettato e si eviti la dichiarazione di insolvenza che porterebbe al fallimento, è necessario soddisfare i creditori.

Il Tribunale ha fissato un’ulteriore udienza per il prossimo giovedì, 5 ottobre, in cui si prenderà una decisione definitiva. Nel decreto si sottolinea che la nuova nota difensiva dell’azienda dovrà colmare le lacune e le contraddizioni presenti nella precedente proposta concordataria. Questa udienza sembra essere l’ultima speranza per Fimer.

I sindacati hanno espresso preoccupazione per la situazione dell’azienda e dei suoi lavoratori. Gabriele Fiore, rappresentante di Fim Csil Monza Brianza, ha dichiarato: “La situazione della Fimer e dei suoi lavoratori desta ancora un enorme preoccupazione. Attendiamo la data del 5 ottobre per capire il pronunciamento da parte del Tribunale di Milano. Restiamo convinti che l’unica soluzione possibile sia il rilancio dell’azienda per salvaguardare l’occupazione. È necessario un piano industriale che permetta una ripartenza e che porti nuova attività lavorativa nel sito di Vimercate, che al momento è in grande difficoltà”.

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