Cadute negli anziani: cause, rischi e prevenzione
Le cadute negli anziani sono eventi che possono portare a cambiamenti significativi nella loro vita. Spesso, una caduta rappresenta il passaggio da uno stato di funzionalità ancora discreta a uno di disabilità. Inoltre, la paura di cadere di nuovo può causare una riduzione dell’attività motoria e della mobilità.
Secondo i dati attuali, il 30% degli anziani sopra i 65 anni cade almeno una volta all’anno, mentre questa percentuale sale al 50% per gli anziani sopra gli 85 anni. In Italia, esiste un sistema di sorveglianza epidemiologica chiamato “Passi d’argento”, attivato dall’Istituto Superiore di Sanità, che monitora gli anziani. Secondo il rapporto relativo al biennio 2020-2021, il 6% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’indagine, e il 13% di loro è stato ricoverato in una struttura ospedaliera a seguito della caduta. Si tratta di dati significativi che evidenziano l’importanza di affrontare questo problema.
Le donne anziane sono più soggette a cadute rispetto agli uomini, poiché spesso sono più attive in questa fase della vita. Inoltre, le persone con difficoltà economiche che non possono permettersi un aiuto sono più a rischio. È interessante notare che il 56% delle cadute avviene in ambiente domestico. Pertanto, è fondamentale conoscere i fattori di rischio all’interno delle abitazioni e eliminarli. Quando si parla di cadute, bisogna distinguere tra fattori estrinseci, come l’ambiente in cui si vive, e fattori intrinseci, cioè legati alla persona stessa, come patologie o terapie in corso.
Il terapista occupazionale svolge un ruolo cruciale nell’équipe medica, poiché aiuta il paziente e il caregiver a gestire l’ambiente e l’abbigliamento in modo da prevenire le cadute. Tra i fattori intrinseci, le condizioni patologiche giocano un ruolo importante. Molti anziani presentano importanti comorbilità, che costituiscono un fattore di rischio significativo. Le patologie come il Parkinson e i parkinsonismi possono alterare il sistema nervoso e muscolo-scheletrico, mentre le demenze possono causare problemi di agitazione e movimenti improvvisi difficili da gestire. Un altro problema comune è l’ipotensione ortostatica, che si manifesta con capogiri e svenimenti durante i cambiamenti posturali.
I farmaci assunti dagli anziani possono essere un altro fattore di rischio. Gli anziani assumono spesso molti farmaci a causa delle numerose patologie che presentano, e gli effetti collaterali di questi farmaci possono contribuire alle cadute. È quindi importante valutare tutti i farmaci assunti dall’anziano e le possibili interazioni tra di loro. Alcuni esempi di farmaci che possono aumentare il rischio di cadute sono i betabloccanti, i farmaci per la pressione arteriosa e i diuretici, così come gli psicofarmaci, gli antidepressivi, gli ansiolitici e gli induttori del sonno, che possono causare sonnolenza e influire sulla funzione motoria. Dovrebbero essere evitati gli uso prolungato di benzodiazepine, farmaci prescritti per indurre il sonno, poiché possono causare riduzione della vigilanza e confusione negli anziani.
Prevenire le cadute negli anziani richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga professionisti sanitari, terapisti occupazionali e familiari. È importante creare un ambiente sicuro, eliminare potenziali pericoli e monitorare attentamente l’uso dei farmaci. Inoltre, è fondamentale incoraggiare l’attività fisica regolare per mantenere la forza muscolare e l’equilibrio. La prevenzione delle cadute negli anziani è un obiettivo importante per garantire loro una buona qualità di vita e un invecchiamento attivo e autonomo.