Lecco, 17 ottobre 203 – Un bancomat del paese. Nuove somme versate da Carlo Gilardi, l’ex docente in pensione per tre anni ospite della Rsa Airoldi e Muzzi e ora ricoverato all’Hospice Il Nespolo di Airuno, sono spuntate da un bancomat del paese. Durante l’udienza di ieri del processo nei confronti di quattro extracomunitari accusati di approfittare della bontà del professor Gilardi, sono emersi altri bonifici staccati da lui tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, per un totale di 70mila euro. L’ex amministratrice di sostegno, l’avvocatessa Claudia Morselli, ha ricostruito quanto accaduto nel periodo 2017-2019, in cui ha seguito l’ex docente. In particolare, è stato rivelato che l’8 gennaio 2019 è stato effettuato un bonifico di 50mila euro a favore dell’ex badante Ibrahim El Mazury, che ha già affrontato il processo in udienza preliminare. Inoltre, sono stati versati altri 20mila euro a Khalifa Membri per realizzare un allevamento di polli in Tunisia. Durante l’udienza sono emersi anche i nomi dei creditori di Carlo Gilardi, tutti residenti ad Airuno, per un totale di 1.285 euro. La situazione che è emersa è quella di “un bancomat del paese”. L’avvocato Andrea Artusi, che assiste due dei quattro imputati (il quinto è deceduto nei mesi scorsi), ha respinto punto per punto le accuse rivolte ai suoi assistiti e tre degli imputati hanno reso dichiarazioni spontanee. Khalifa Mejbri ha dichiarato che i 20mila euro del bonifico di Carlo Gilardi sono stati utilizzati per costruire un allevamento di polli in Tunisia, ma l’attività non si è rivelata redditizia e quindi è tornato in Italia. Quando l’accusa ha chiesto dove fossero finiti quei soldi, la risposta è stata vaga.

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