È necessario rivedere l’organizzazione del tempo in una città che in alcune zone sembra essere fuori controllo a causa degli eccessi. Il sindaco Sala ha affermato che è necessario stabilire un limite di velocità anche per il motore di Milano. Il ritmo frenetico 24 ore su 24 sta creando uno squilibrio tra la città che vive e quella che lavora, tra il diritto al divertimento e quello al riposo. Non siamo frenetici per legge, non si deve correre e fare festa a tutte le ore, potrebbe essere il messaggio sottinteso dell’intervento del sindaco. Un freno a quella vitalità che in pochi mesi è diventata, per molti, invivibilità: nelle piazze, nei luoghi della movida, nei punti di ritrovo con il karaoke o le bevute senza sosta. Questo può essere un segnale per riorganizzare i tempi di una Milano che in alcune zone sembra essere fuori controllo negli eccessi, aumentando i rischi per le persone e la loro sicurezza. Ma è anche una prima risposta, legittima e dovuta, a migliaia di cittadini che si sono riuniti in comitati per la tutela della salute, per difendersi dalla malamovida o per combattere il rumore fastidioso. In questi mesi si sono fatti sentire, hanno protestato e anche denunciato l’assenza di interventi da parte dell’amministrazione pubblica. Il Comitato di zona Lazzaretto ha portato la questione in tribunale. Non c’è più solo il milanese imbruttito, oggi c’è anche quello arrabbiato. Che vede l’anarchia del traffico, i divieti violati, i marciapiedi pericolosamente intasati, e chiede più controlli, più vigili, più regole e più educazione. La linea dell’ascolto e l’avvio di una riflessione, che il sindaco annuncia come un ripensamento sulla città che non si ferma mai, è una buona notizia. Milano è pur sempre un laboratorio: registrare con equilibrio la sua crescita, migliorando l’efficienza e riducendo i disagi, è un vantaggio per tutti. Senza andare fuori strada.