Il processo per presunti abusi edilizi e urbanistici al condominio Petra di Lavena Ponte Tresa si è ridotto da dieci a cinque capi d’accusa a causa della prescrizione. Tredici persone sono imputate, tra cui committenti delle opere, tecnici di un’impresa edile, dipendenti comunali, l’ex sindaco Pietro Roncoroni e l’attuale sindaco Massimo Mastromarino. La vicenda riguarda la conversione del piano seminterrato della palazzina in spazi abitativi, in una zona sottoposta a tutela paesaggistica. La Procura contesta anche contravvenzioni al Testo unico dell’edilizia e al Codice dei beni culturali e del paesaggio, oltre a minacce rivolte ad un condomino. Il processo riprenderà a febbraio, quando gli imputati avranno la possibilità di fornire la propria versione dei fatti. Il sindaco Mastromarino sarà sicuramente chiamato a parlare, poiché si ritiene che abbia favorito il committente delle opere nonostante fosse consapevole degli abusi edilizi. La testimone Donata Mina, ex amministratrice, ha ricordato che nel 2015 aveva segnalato i problemi, ma nessuna azione è stata intrapresa per risolverli. L’ex sindaco Roncoroni è accusato di non aver emesso un’ordinanza di ripristino dei luoghi, ma la sua difesa sostiene che all’epoca non era più in carica. Questo potrebbe portare i giudici a stabilire la sua non punibilità.