Oggi, presso l’istituto Torriani, si è svolta una breve cerimonia per svelare la lapide in memoria di Ermete Civardi. Questo evento ci riporta ai giorni drammatici che seguirono il 25 aprile 1945 in una zona della città, la fabbrica Armaguerra, che era particolarmente esposta. Oggi, la fabbrica Armaguerra sta rinascendo come piattaforma commerciale, ma durante la guerra era un obiettivo strategico per le opposte fazioni. Ermete Civardi vi lavorava come operaio e faceva parte della Resistenza nella SAP clandestina in fabbrica della IV Brigata garibaldina “Ghinaglia – Ghidetti”.

Il 26 aprile 1945, giorno della Liberazione di Cremona, Civardi si trovava nel presidio armato della fabbrica ad impedire violenze e depredazioni da parte di fascisti e delle truppe tedesche in ritirata. Avvennero scontri a fuoco e lui venne colpito da un proiettile che dopo alcuni giorni gli procurò la morte: era il 2 maggio 1945 e aveva appena 17 anni. Fu riconosciuto come “partigiano caduto”, una lapide in suo onore venne poi murata in suo ricordo nella fabbrica, ora demolita.

Questa mattina, la lapide – recuperata dai magazzini comunali e installata su una parete dell’edificio del Torriani – è stata svelata alla presenza del presidente dell’ANPI Giancarlo Corada, del presidente della Provincia Mirko Signoroni, del sindaco Gianluca Galimberti, degli assessori Luca Burgazzi e Rosita Viola e di diversi esponenti dell’antifascismo cremonese, tra cui l’ex assessore all’Urbanistica Michele De Crecchio.

L’evento è stato molto significativo e ha permesso di ricordare una figura importante della Resistenza cremonese. La lapide, ora visibile nell’istituto Torriani, è un simbolo della lotta contro il fascismo e la guerra, e ci ricorda l’importanza di preservare la memoria storica per costruire un futuro migliore.

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