Il processo per l’omicidio di Emanuel Rroku è giunto alle battute finali e il pubblico ministero Ciro Caramore ha chiesto l’ergastolo con isolamento diurno per almeno 12 mesi per l’imputato Gjinaj Rigels. Secondo l’accusa, questa è la pena congrua per il crimine commesso. Durante la sua requisitoria, il pm ha ricostruito gli eventi della sera del 16 settembre 2022, basandosi su prove, indagini e perizie balistiche. Rigels Gjinaj sarebbe intervenuto per difendere un conoscente che stava maltrattando sua moglie. Emanuel, che stava festeggiando un compleanno, ha cercato di fermare l’uomo e Rigels ha reagito sparando almeno un colpo che ha colpito il collo del ragazzo. Il pm ha sottolineato la caratura criminale dell’imputato, che sarebbe il capo di un gruppo di spacciatori, già noto per altri reati di sangue nel suo paese d’origine. Per il pm, l’omicidio è stato volontario, con l’aggravante dei futili motivi e l’esclusione delle attenuanti generiche.
Il difensore, Antonio Buondonno, ha invece concluso sostenendo che Rigels è stato selvaggiamente picchiato per almeno 15 minuti dal gruppo di Emanuel e che ha sparato per difendersi. Secondo la difesa, si tratta di un eccesso colposo di legittima difesa o, in subordine, di un omicidio praeterintenzionale. La difesa ha chiesto l’esclusione dei futili motivi e l’applicazione dell’attenuante della provocazione.
Inoltre, c’è la questione della giustizia riparativa richiesta dalla difesa. L’imputato ha chiesto scusa ai parenti della vittima, ma il pm sostiene che questa richiesta deve essere supportata da un reale cambiamento di vita da parte dell’imputato. Inoltre, bisogna valutare la volontà dei familiari di parlare con l’uomo che ha ucciso il loro caro. Senza questi presupposti, secondo il pm, la richiesta di giustizia riparativa non ha senso.
Il verdetto finale sarà emesso dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio, che dovrà valutare tutte le prove e le argomentazioni presentate durante il processo.