La scomparsa di Mario Conti, noto alpinista italiano, ha mobilitato decine di soccorritori sulle alture sopra Sondrio. Il 79enne è uscito dalla sua abitazione di Mossini per una passeggiata come faceva abitualmente, ma non è più tornato a casa. Si teme che l’esperto alpinista, nonostante fosse ben equipaggiato, possa essere stato vittima di una disgrazia a causa delle sue fragilità.

Sul posto sono intervenuti i tecnici del Soccorso alpino, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e i volontari della Protezione Civile. Inoltre, è presente anche un’unità cinofila molecolare del Cnsas. Gli soccorritori stanno utilizzando anche droni per ispezionare il territorio dall’alto. A dare una mano ci sono anche numerosi soci del Gruppo Ragni di Lecco, di cui Conti fa parte. Le squadre stanno cercando nelle aree circostanti Mossini, verso la Valmalenco e verso Castione, che sono spesso frequentate dall’alpinista.

Mario Conti è conosciuto per le sue imprese alpinistiche, sia in Europa che in altre parti del mondo. Nel 1974, insieme ad altri membri dei Ragni, ha raggiunto la vetta del Cerro Torre in Patagonia, completando la prima salita assoluta della parete Ovest, considerata una delle vie di ghiaccio e misto più difficili al mondo. Ha scalato numerose vette in Sud America, in Himalaya e in altre parti del mondo. Nonostante la sua patologia neurodegenerativa, Conti continua ad amare la montagna e a fare passeggiate quotidiane. Era solito camminare tra Mossini e Ronchi, proprio come ha fatto martedì pomeriggio, ma questa volta non è tornato a casa prima di cena.

La speranza è che Mario Conti venga ritrovato sano e salvo, ma le ore che passano aumentano l’ansia e la preoccupazione. Gli soccorritori continuano a cercare senza sosta, sperando di riuscire a riportare a casa l’amato alpinista.

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