La fiaccolata organizzata dalla parrocchia di Vilminore di Scalve per ricordare il disastro del Gleno ha avuto luogo domenica scorsa. Oltre cento persone hanno partecipato all’evento, provenienti non solo da Vilminore e dalla Valle di Scalve, ma anche da altri paesi della Bergamasca e del Bresciano. La fiaccolata, giunta alla quinta edizione, è stata organizzata in occasione del centesimo anniversario della tragedia che ha cambiato la storia del territorio.

Dopo aver raggiunto i ruderi della diga, i partecipanti si sono raccolti in preghiera tra i due tronconi ancora in piedi. Hanno ascoltato in silenzio le testimonianze dei sopravvissuti al disastro. Successivamente, un serpentone luminoso si è formato lungo il sentiero che porta al ponte di Bueggio, dove altre cinquanta persone attendevano l’arrivo della croce per un momento di raccoglimento. Prima di deporre un mazzo di fiori bianchi in memoria delle vittime, sono state lette altre testimonianze, tra cui quella di una donna che è riuscita a scampare alla morte insieme ai suoi figli.

La fiaccolata si è poi conclusa nella chiesa di Bueggio, dove sono esposti gli oggetti sopravvissuti al disastro: un frammento di campana della chiesa e una statua della Madonna. Qui è stata letta la testimonianza di un’altra donna che è riuscita a salvarsi seguendo la statua della Madonna che galleggiava nel fango. Inoltre, è stato esposto un quadro che rappresenta la diga squarciata e l’onda di morte che ha raggiunto Bueggio.

Don Angelo Scotti, parroco di Vilminore, ha concluso la fiaccolata affermando che, se cento anni fa c’è stata un’onda di fango e distruzione, oggi c’è un’onda di luce per ricordare quanto accaduto. Ha invitato i presenti alle commemorazioni del centenario che si terranno venerdì nei luoghi simbolo del disastro del Gleno.

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