Il 1° dicembre 1923 è una data che rimarrà per sempre impressa nella memoria della Val di Scalve e della Bassa Valle Camonica. In quel giorno, si verificò un disastro che segnò profondamente il territorio: il crollo di gran parte della diga del Gleno.

La diga si trovava ad un’altitudine di 1.500 metri e alimentava una prima centrale situata 400 metri più a valle. Quest’ultima, a sua volta, permetteva il funzionamento di una seconda centrale. Tuttavia, quel giorno, sei milioni di metri cubi di acqua invasero la valle, colpendo prima l’abitato di Bueggio e poi distruggendo buona parte del paese di Dezzo.

L’acqua continuò la sua corsa mortale verso Angolo e Darfo, in Valle Camonica, per poi terminare nel Lago di Iseo. Si stima che circa 500 persone persero la vita a causa di questo disastro.

Recentemente, la trasmissione “Angoli” di Espansione Tv ha dedicato una puntata al centenario del disastro del Gleno. In collegamento, c’era Stefano Albrici, presidente del Comitato Centenario, che ha fornito ulteriori dettagli sull’evento tragico.

Se volete rivedere l’intervento di Stefano Albrici nel programma condotto da Dolores Longhi, vi invito a visitare la pagina www.etvplay.it, dove potrete trovare il video completo.

Questo centenario è un momento di riflessione per la comunità della Val di Scalve e della Bassa Valle Camonica. È importante ricordare le vittime di questo disastro e fare in modo che una tragedia del genere non si ripeta mai più. Sono stati fatti passi avanti nella sicurezza delle dighe, ma è fondamentale continuare a lavorare per garantire la protezione dei territori e delle persone.

Il disastro del Gleno ha segnato profondamente la storia di queste valli, ma è anche un monito per tutto il paese. Dobbiamo imparare dagli errori del passato e assicurarci che la sicurezza sia sempre la nostra massima priorità. Solo così potremo proteggere le nostre comunità e preservare la bellezza dei nostri territori.

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