Oggi, all’Istituto ITIS RIVA di Saronno, si è verificato nuovamente un problema alla caldaia che ha lasciato tutto l’edificio al freddo. Gli studenti sono stati mandati a casa e hanno deciso di protestare contro questa situazione che si ripete troppo spesso.
La dirigenza della scuola ha dovuto inviare una circolare ai genitori per informarli dell’accaduto e chiedere loro di venire a prendere i figli minorenni. Per i maggiorenni, è stato concesso di non frequentare le lezioni a causa del freddo intenso.
I genitori che sono arrivati a scuola si sono trovati di fronte a una lunga fila per firmare il permesso d’uscita. Erano persone disorientate che chiedevano informazioni su come poter recuperare i propri figli. Alcuni genitori avevano chiesto il permesso al lavoro e avevano fatto tutte le procedure necessarie, ma i professori in classe non permettevano l’uscita degli studenti fino a quando non arrivava il bidello ad accompagnarli.
Questa non è la prima volta che accade un inconveniente del genere. Lunedì scorso, alcune classi hanno dovuto affrontare temperature interne di soli 6 gradi. In risposta a una mail inviata dai rappresentanti di classe, la dirigenza aveva ammesso che le temperature erano al di sotto della “vivibilità”.
Inoltre, ci sono alcune aule, ex laboratori adattati ad aule, dove i ragazzi trascorrono l’intera giornata, che sono ancora più fredde delle altre. I genitori iniziano ad essere molto preoccupati per la salute dei loro figli, che stanno manifestando febbre e bronchiti sempre più frequentemente. Chiedono soluzioni strutturali e definitive per risolvere il problema.
È evidente che la situazione alla scuola ITIS RIVA è diventata insostenibile. Gli studenti e i genitori sono stanchi di dover affrontare il freddo e le conseguenze sulla salute. È necessario che la dirigenza intervenga immediatamente per risolvere il problema della caldaia e garantire un ambiente adatto all’apprendimento. Gli studenti hanno diritto a frequentare le lezioni in condizioni adeguate e i genitori hanno il diritto di sapere che i loro figli sono al sicuro e protetti. Speriamo che questa situazione venga risolta al più presto, affinché gli studenti possano tornare a studiare senza preoccupazioni.