La società “La Martinina” ha vinto l’appalto da 4,4 milioni di euro della Prefettura per la gestione del centro, ma non garantiva gran parte dei servizi. Durante un’ispezione a sorpresa effettuata dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Milano il primo dicembre, è emerso che molti dei servizi promessi dalla società non venivano effettivamente garantiti. Ad esempio, anziché i nove infermieri previsti, era presente solo un singolo infermiere. Inoltre, nessuno dei medici della struttura si è presentato durante la mattinata e il primo pomeriggio, nonostante la richiesta specifica. Non era presente neanche uno psicologo e mancava un mediatore culturale. Gli stranieri presenti nel centro lamentavano inoltre di non aver avuto accesso adeguato all’informazione legale.
La relazione dell’ausiliario dei pm ha evidenziato ulteriori problematiche, come il fatto che il rubinetto dell’infermeria non dispensava acqua calda, mancava un frigo per la conservazione dei farmaci salva-vita e le brande delle camerate erano fornite solo di materassi di gommapiuma sporchi e malandati. Le docce e le toilette erano sporche e in uno dei locali la finestra era rotta, creando un ambiente freddo. Il cibo fornito era di qualità scadente e la pulizia dei contenitori di trasporto lasciava a desiderare. Inoltre, non erano presenti attività culturali, religiose o ricreative, nonostante fossero previste nel capitolato d’appalto.
È emerso che la società aveva fatto figurare false convenzioni con associazioni per garantire questi servizi, ma in realtà non erano mai stati effettivamente offerti. L’unica “dotazione” presente nel centro era un pallone nel cortile.
Questi problemi hanno portato alla decisione di sequestrare preventivamente in modo urgente il centro. È evidente che la società “La Martinina” non ha rispettato le condizioni contrattuali e non ha garantito i servizi promessi. È necessario che vengano prese misure adeguate per garantire il benessere e i diritti delle persone presenti nel centro di permanenza rimpatri.