Carmelo Marino, un uomo di 56 anni originario di Messina e addetto alle pulizie in una falegnameria di Alfianello, nel bresciano, è stato accusato di tentato omicidio nei confronti della moglie Marina Viassone, una casalinga di 53 anni originaria di Torino. La donna era stata pugnalata lo scorso 30 luglio nell’abitazione di vicolo Facconi a Ostiano, dove viveva con il marito, ed era stata per 13 giorni tra la vita e la morte.

Secondo le indagini, il litigio tra i coniugi era scoppiato a causa della gestione del gatto che Marino aveva portato via e che la moglie rivoleva. In un repentino scatto d’ira, Marino aveva sferrato cinque colpi con un coltello, quattro dei quali in punti vitali all’addome e uno meno profondo al collo.

Marino si era subito dichiarato pentito del suo gesto e ha dei precedenti di polizia per droga, mentre entrambi i coniugi hanno una dipendenza dall’alcol. L’avvocato Santo Maugeri, che difende l’imputato, sta valutando di chiedere un rito alternativo. L’udienza preliminare è fissata al prossimo 19 giugno.

Il giudice ha parlato di “brutale violenza” e di “cosciente volontà di porre in essere una condotta idonea a provocare, con certezza o alto grado di probabilità, la morte (e non semplicemente lesioni) della persona verso cui la condotta era diretta”. Non è stato possibile affermare che l’uomo avesse agito in stato di incapacità di intendere e volere, visto che aveva mantenuto “un certo grado di lucidità ed aderenza alla realtà, allertando le forze dell’ordine e i sanitari”.

Marino, che è in carcere dal giorno del crimine, ha confermato le difficoltà che c’erano con la moglie e la tensione in casa durante l’interrogatorio del pm Chiara Treballi. Nonostante tutto, si augura di tornare con la moglie, ma le sue lettere non hanno ricevuto risposta.

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