La Guardia di Finanza di Como continua la sua lotta contro il lavoro sommerso, con l’obiettivo di prevenire e reprimere le violazioni in questo ambito. Recentemente, sono stati scoperti 21 lavoratori impiegati in nero e 4 lavoratori irregolari.
In particolare, i Finanzieri della Compagnia Olgiate Comasco hanno sottoposto a controllo alcune attività di ristorazione nei comuni di Limido Comasco, Veniano e Rovellasca, dove sono stati scoperti 8 lavoratori in nero di origine italiana e uno di origine turca. La Compagnia Erba ha invece riscontrato la presenza di 2 lavoratori in nero e 2 irregolari, tutti di nazionalità italiana, impiegati in attività di ristorazione e bar nei comuni di Arosio, Cantù e Inverigo.
I controlli sono proseguiti anche nel resto della provincia lariana, individuando 10 lavoratori in nero, 8 italiani, 1 del Mali e 1 di nazionalità bengalese, nonché 2 lavoratori irregolari, 1 di nazionalità italiana e 1 dello Sri Lanka, in diverse attività di ristorazione a San Fermo della Battaglia, Brunate e a Casnate con Bernate.
Per 8 esercizi commerciali è stato richiesto un provvedimento di sospensione dell’attività, poiché più del 10% dei lavoratori presenti era occupato senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Il provvedimento sospensivo sarà revocato quando il datore di lavoro avrà provveduto a sanare la posizione dei lavoratori, trovati intenti a prestare la loro opera in nero, con l’assunzione degli stessi e a pagare le sanzioni previste dalla normativa vigente.
L’obiettivo delle Fiamme Gialle è di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese che operano nella osservanza della legge e dei lavoratori, che lavorando in nero o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con conseguenze negative sulla loro pensione e sulla loro sicurezza sul lavoro.

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