Busto Arsizio è al secondo posto nella classifica delle carceri più sovraffollate della Lombardia, superata solo da Brescia e Como. Attualmente, ci sono 8.733 detenuti rispetto alla capienza regolamentare di 6.152, rendendo la Lombardia la seconda regione italiana per sovraffollamento carcerario con il 142%. La denuncia arriva dalla Cgil Polizia Penitenziaria.
Nella casa circondariale di via per Cassano, il tasso di sovraffollamento è del 176%: ci sono praticamente 7 detenuti ogni 4 posti disponibili. Solo il carcere “Nerio Fischione” di Brescia (200%) e quello del Bassone di Como (186%) sono in una situazione ancora peggiore. Subito dopo Busto Arsizio, ci sono Bergamo e Brescia Verziano con il 174%, Lodi con il 173%, e Monza e Varese Miogni con il 172%. Solo Voghera rispetta la capienza prevista in questa regione.
Non è solo il sovraffollamento a rappresentare un problema nei penitenziari lombardi. La carenza di personale è endemica e riguarda tutte le figure che operano negli istituti. Per quanto riguarda gli agenti penitenziari, i vuoti negli organici, soprattutto con il sovraffollamento, significano carichi di lavoro insostenibili. Questi carichi vengono anche aggravati dalla presenza di detenuti con problemi di salute mentale e dalla difficoltà di gestire un numero così elevato di persone con diverse nazionalità, religioni e culture, che sono ristrette insieme in condizioni complicate. Le condizioni strutturali degli istituti non aiutano e portano al fenomeno delle aggressioni all’interno delle celle e nei confronti della Polizia Penitenziaria, oltre a comportamenti autolesionistici. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) ha deciso di chiudere le persone detenute nelle camere di pernottamento anziché potenziare gli organici e riformare il sistema in modo adeguato.