Il mistero della morte di Giovanna Pedretti, la ristoratrice bergamasca ritrovata senza vita nel fiume Lambro a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, sta ancora avvolgendo la comunità. La donna era diventata famosa per aver risposto ad una recensione riguardante la presenza di gay e disabili nel suo ristorante, che era stata considerata un fake sui social media.

La Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un’inchiesta sulla morte di Giovanna Pedretti, senza per ora formulare ipotesi di reato. L’autopsia sul cadavere della donna è stata disposta per cercare di fare chiarezza sulla sua morte. La sua scomparsa è stata notata dal marito, che ha allertato i carabinieri dopo aver visionato i filmati delle telecamere di casa che mostravano la donna uscire alle 4 del mattino e non far più ritorno.

Le ricerche sono state avviate dai carabinieri di Lodi e sono stati loro stessi a ritrovare l’automobile della donna e successivamente il suo cadavere. La donna lascia il marito e una figlia. Si ipotizza che si sia trattato di un gesto estremo, poiché il corpo senza vita è stato trovato vicino al ponte del paese, sulle rive del Lambro.

Giovanna Pedretti, titolare della pizzeria Le Vignole di Sant’Angelo Lodigiano, aveva risposto ad una recensione negativa riguardante la presenza di gay e disabili nel suo locale. La sua presa di posizione netta aveva ricevuto apprezzamenti, inclusa una lettera di ringraziamento dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli. Tuttavia, la veridicità della recensione era stata messa in dubbio sui social media, scatenando polemiche e ulteriori messaggi online.

La recensione che ha scatenato la polemica recitava: “Mi hanno messo a mangiare accanto a dei gay. Non me ne sono accorto subito perché erano tranquilli, e c’era anche un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà”. La donna aveva risposto in maniera decisa, affermando che il suo locale è aperto a tutti e che richiede solo educazione e rispetto da parte dei clienti.

Dopo la pubblicazione della risposta online, sono iniziate le contestazioni e le insinuazioni sulla veridicità della recensione. La situazione si è complicata ulteriormente e si ipotizza che Giovanna non abbia retto agli insulti sui social media e ai dubbi sul post che aveva reso pubblico. La sua morte rimane avvolta dal mistero e l’inchiesta in corso cercherà di fare luce su questo tragico episodio.

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