Oggi, mercoledì 17 gennaio 2024, si terrà nel Tribunale di Verbania, in Piemonte, l’udienza preliminare sulla strage del Mottarone, avvenuta il 23 maggio 2021. Nel processo sarà presente anche il piccolo Eitan Biran, di 9 anni, unico sopravvissuto all’incidente. Attualmente, il bambino vive con la zia paterna a Travacò Siccomario, in provincia di Pavia.
Il tragico incidente che ha coinvolto la funivia del Mottarone ha scosso l’intera nazione. Le immagini della strage sono ancora vive nella memoria di tutti: il cavo trainante che si spezza, la cabina che precipita a terra, causando la morte di 14 persone, tra cui i genitori e il fratello di Eitan.
Oggi, a distanza di due anni e mezzo, si darà inizio all’udienza preliminare sul caso. La presenza di Eitan come parte civile è necessaria per le pratiche processuali legate ai risarcimenti, ma potrebbe avere conseguenze significative sul suo benessere psicologico. Il suo avvocato, Fabrizio Ventimiglia, ha dichiarato che l’obiettivo principale è che il bambino venga tenuto lontano dalle questioni del processo e dalla mediaticità. Eitan ha già vissuto troppe tragedie e ha bisogno di frequentare la scuola e di essere con i suoi amici.
L’avvocato ha anche sottolineato che, nonostante le sue condizioni fisiche siano migliorate, è impossibile valutare il suo stato psicologico a seguito di una tragedia del genere. Eitan è circondato dall’affetto della sua famiglia, degli amici e dei compagni di scuola e sta cercando di condurre una vita normale. Tuttavia, è fondamentale evitare che subisca ulteriori traumi. Stare in un processo penale a 9 anni è un trauma, e per questo motivo si spera di arrivare presto alla definizione del risarcimento per garantire a Eitan il miglior futuro possibile.
Attualmente, l’assicurazione delle Ferrovie del Mottarone ha già versato 10 milioni di euro, il massimale previsto dal contratto, suddivisi tra i familiari delle vittime. Eitan avrebbe già ricevuto un acconto di quasi un milione di euro, ma il danno psicologico subito dovrà ancora essere valutato.
Nel processo, saranno giudicati anche i responsabili dell’incidente, tra cui il titolare delle Ferrovie del Mottarone, il direttore d’esercizio e il capo servizio dell’impianto, nonché i rappresentanti della società incaricata della manutenzione dell’impianto di risalita. Le accuse riguardano attentato alla sicurezza dei trasporti, omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni colpose gravissime.
Oggi, Eitan vive con la zia paterna a Travacò Siccomario, in provincia di Pavia. Dopo la tragedia, si è scatenata una battaglia legale per la custodia del bambino, che ha comportato anche un allontanamento in Israele con il nonno materno, successivamente riportato in Italia dalla zia affidataria.
In conclusione, il processo sulla strage del Mottarone inizia oggi, con la presenza del piccolo Eitan Biran come parte civile. Si spera che il bambino possa essere protetto dalle questioni processuali e che possa avere un futuro sereno, nonostante le tragedie che ha vissuto.