Assolta la ginecologa nel processo per la morte di Aurora

La ginecologa, unica imputata nel processo per la morte di Aurora, è stata assolta dopo una scrematura che aveva coinvolto fino a 13 persone. La decisione è stata presa dal giudice Giovanni Petillo, dopo che anche il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ha chiesto l’assoluzione con formula dubbia.

Tutto è iniziato quando i genitori di Aurora hanno deciso di sporgere denuncia dopo la sua morte, avvenuta mezz’ora dopo il parto al Policlinico San Pietro nel novembre 2018. La Procura ha quindi aperto un fascicolo per omicidio colposo, nel quale sono stati indagati 13 professionisti tra medici, infermieri, anestesisti e personale in servizio quella sera.

Al termine delle indagini, le accuse sono ricadute solo sulla ginecologa. Secondo l’accusa, la vita della neonata sarebbe potuta essere salvata con un parto cesareo. Per la difesa, invece, gli esami e i tracciati toracici e del battito cardiaco non mostravano segni di malessere.

Le accuse mosse alla ginecologa erano quattro: aver commesso errori nella valutazione del tracciato cardiotocografico, aver somministrato ossitocina non consigliata in casi simili, aver omesso le manovre di rianimazione della neonata ancora nell’utero e non aver eseguito tempestivamente il taglio cesareo. L’avvocato Zilioli ha confutato ogni singola contestazione.

L’assoluzione della ginecologa rappresenta una svolta in questo processo, che ha suscitato grande interesse e dibattito pubblico. Ora si dovrà capire se ci saranno ulteriori sviluppi in merito a questo caso, che ha lasciato una famiglia in lutto e ha sollevato importanti questioni sulla sicurezza e la responsabilità medica.

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