Il processo Mensa dei poveri davanti alla sesta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta dal giudice Paolo Guidi, si è concluso con richieste di pena pesanti da parte dei pubblici ministeri Silvia Bonardi e Stefano Civardi per gli imputati. Nel filone gallaratese, i magistrati hanno chiesto l’assoluzione per il sindaco di Gallarate Andrea Cassani in relazione a due turbative d’asta e per la dirigente del settore urbanistico Marta Cundari, oltre all’architetto Monica Brambilla. Anche per la vicenda dei 500 euro consegnati a Caianiello, è stata chiesta l’assoluzione per Paola Saporiti, considerata vittima di una concussione. L’imprenditore Paolo Orrigoni, invece, ha ricevuto una pesante richiesta di condanna da parte del pm Civardi, che ha chiesto 6 anni e la confisca di 50 mila euro per corruzione per la costruzione di un nuovo supermercato Tigros. L’ex-coordinatore provinciale di Forza Italia Carmine Gorrasi ha incassato due richieste di condanna, una per finanziamento illecito a favore della campagna elettorale di Angelo Palumbo e l’altra per truffa ai danni dell’Unione Europea. Per l’ex-consigliere regionale Palumbo, invece, è stata chiesta una condanna per finanziamento illecito. Infine, per l’eurodeputata saronnese Lara Comi, il pm Civardi ha rigettato completamente la ricostruzione fornita dalla stessa Comi, chiedendo una condanna a 5 anni e 6 mesi per il sistema di drenaggio di fondi dell’Ue.