Un tentativo di incendio e un processo penale come conseguenza di un debito sono avvenuti nella primavera del 2019 a Luino. La vicenda ruota attorno a 400 euro, una somma sufficiente per risolvere la questione in modo violento. L’imputato è un trentenne di origine marocchina, accusato di aver cercato di dare fuoco all’abitazione di una persona con cui aveva avuto una discussione riguardo ai soldi. Per fortuna, grazie all’intervento di un’amica, la tragedia è stata evitata.

Durante l’ultima udienza del processo, tenutosi nel tribunale di Varese, le fasi salienti dell’episodio sono state raccontate da uno degli agenti intervenuti al momento dei fatti. Il proprietario dell’abitazione, una vecchia casa di corte, è rimasto fermo con l’auto in panne quando il nordafricano è passato di fronte a lui in macchina. L’uomo ha intuito qualcosa e si è immediatamente messo in contatto con un’amica, chiedendole di precipitarsi a casa sua, dove la figlia si trovava da sola poiché quel giorno non era andata a scuola.

L’amica si è recata sul posto e, secondo quanto ricostruito durante il processo, ha trovato il trentenne intento a imbrattare muri e persiane con una bomboletta spray. “La bomboletta conteneva un accelerante”, ha spiegato il testimone in aula, “e nella corte c’era un forte odore di benzina”. L’uomo non è riuscito a dare fuoco a tutto perché l’amica del proprietario di casa lo ha convinto a spostarsi in strada per parlare.

Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto, l’imputato è fuggito. Tuttavia, la sua macchina è rimasta sul luogo e all’interno sono stati trovati i suoi documenti. Oltre alla tanica di benzina e alla bomboletta spray, è stato sequestrato anche un coltello a serramanico.

Fortunatamente, il pericolo è stato evitato e nessuno è rimasto ferito. Ora il processo penale continuerà a svolgersi per fare luce su questa vicenda e assicurare giustizia.

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