Un recente studio pubblicato su Respiratory Research ha evidenziato l’importanza delle cellule stromali mesenchimali come possibile approccio terapeutico innovativo per le sindromi polmonari acute, come il distress respiratorio e la fibrosi polmonare post-infiammatoria.

Le infezioni polmonari gravi possono causare danni persistenti e invalidanti nei pazienti. Tuttavia, l’utilizzo delle cellule stromali mesenchimali in combinazione con i cortisonici potrebbe aiutare a prevenire tali danni, come evidenziato da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Respiratory Research.

Il direttore della Terapia Intensiva Cardiotoracica, Mirko Belliato, insieme alle dottoresse Patrizia Comoli e Maria Antonietta Avanzini, ha condotto uno studio che ha dimostrato il potenziale delle cellule stromali mesenchimali nel trattamento dell’ARDS e nella prevenzione della PF.

La fibrosi polmonare postinfiammatoria è una complicanza a lungo termine dell’ARDS, che può verificarsi in seguito all’infezione da SARS-CoV2. Attualmente, le opzioni terapeutiche per questa condizione sono limitate, con il trapianto polmonare come unico trattamento definitivo per i casi più gravi.

Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che le cellule mesenchimali stromali possono rappresentare una promettente strategia terapeutica per diversi disturbi polmonari, compresa la prevenzione della fibrosi polmonare postinfiammatoria. Durante la pandemia di COVID-19, è stato condotto uno studio su sei pazienti con ARDS correlato al virus, trattati con cellule stromali mesenchimali con risultati promettenti.

In conclusione, l’utilizzo delle cellule stromali mesenchimali potrebbe rappresentare una nuova strategia terapeutica per le sindromi polmonari acute, offrendo nuove speranze per i pazienti affetti da queste gravi condizioni polmonari.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui