Il Processo Adriatici continua a tenere banco in Aula a Pavia, con la quarta udienza che ha visto la presenza di consulenti di balistica e medici legali per fare luce sulla veridicità delle testimonianze rese finora. In particolare, il testimone chiave della vicenda ha ribaltato la sua testimonianza, affermando di aver visto l’ex assessore leghista di Voghera in piedi al momento dello sparo.

Dopo quasi tre anni dall’omicidio di Youns El Bossettaoui, avvenuto il 20 luglio del 2021 per mano dell’ex assessore leghista Massimo Adriatici, restano ancora molti punti oscuri su quanto accaduto quel giorno. Le telecamere di sicurezza non hanno catturato il momento esatto dello sparo, e quindi si è dovuto fare affidamento sulla testimonianza del testimone chiave. Tuttavia, durante la terza udienza del processo, la sua versione è stata modificata in modo inaspettato, e ora è necessario verificare la sua veridicità.

I legali di Adriatici continuano a sostenere la tesi della legittima difesa, mentre la controparte chiede che il processo venga riqualificato come omicidio colposo. I tecnici presenti in Aula cercano di ricostruire l’altezza da cui è partito il colpo di pistola, e il Medico Legale ha evidenziato che la traiettoria è stata da sinistra verso destra, lievemente dall’alto verso il basso.

Nonostante le circostanze della morte di El Bossettaoui siano chiare, con una lesione dei grossi vasi sanguigni, resta il dubbio su quanto fosse alterato lo stato mentale della vittima. La sorella di Youns ha ribadito che il fratello aveva bisogno di cure, non di essere ucciso, sottolineando che la legge non dovrebbe fare distinzioni tra le persone.

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