Un imprenditore cinese è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Monza per una presunta frode fiscale di sei milioni di euro. L’uomo, proprietario di una catena di supermercati cinesi, è accusato di aver utilizzato false fatture per evitare di pagare le tasse per un ammontare di oltre sei milioni di euro in soli due anni.

Oltre all’imprenditore, sono state coinvolte nel provvedimento anche una manager cinese agli arresti domiciliari, due collaboratori e un altro indagato con divieto di espatrio. La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore di sei milioni di euro, corrispondenti ai profitti illeciti derivanti dai reati commessi.

L’indagine condotta dalla Procura di Monza ha permesso di scoprire un sistema sofisticato di frode nel settore del commercio dell’abbigliamento, gestito da una rete di società controllate dai cittadini cinesi coinvolti nell’indagine. Le imprese utilizzate per emettere le false fatture si sono rivelate prive di strutture aziendali e di personale dipendente, operando esclusivamente per consentire alle società titolari dei supermercati di evadere le tasse.

La Guardia di Finanza ha agito con l’ausilio delle unità cinofile “cash dog” per eseguire i sequestri preventivi e ha bloccato anche le disponibilità finanziarie delle venti imprese coinvolte nel sistema di frode. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire l’intero meccanismo di evasione fiscale, che ha portato a un danno erariale di oltre sei milioni di euro.

L’imprenditore cinese è attualmente detenuto in attesa del processo, mentre le indagini proseguono per individuare eventuali complici e responsabili. La Guardia di Finanza di Monza ha dimostrato ancora una volta la sua determinazione nel contrastare la criminalità economica e finanziaria, garantendo il rispetto delle leggi e la tutela dell’economia nazionale.

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