Il destino di un uomo di 48 anni di origini romene, residente a Pavia, è stato deciso dalle parole della figlia. La ragazza, oggi 23enne, aveva accusato il padre di violenza, maltrattamenti e abusi sessuali nel 2017. Per questo l’uomo, dopo un processo durato ben 6 anni, è stato assolto da tutte le accuse.

La ragazza ha confessato di aver inventato tutto per liberarsi di lui, giudicato troppo severo. La giovane, infatti, voleva andare a convivere con il suo fidanzato e non si sentiva libera dalle restrizioni imposte dal padre.

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 8 anni di carcere, ma il collegio dei giudici ha creduto alla ritrattazione delle accuse da parte della ragazza.

Tutta la vicenda è stata ricostruita grazie a diverse testimonianze, intercettazioni telefoniche e messaggi scambiati tra padre e figlia.

Ora, però, l’uomo potrebbe agire legalmente nei confronti della figlia per ottenere un risarcimento per la ingiusta detenzione subita. Una situazione che avrebbe potuto essere evitata se la ragazza avesse trovato un modo più costruttivo e meno distruttivo per ottenere la sua libertà.

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