Essere autista di pullman non è più un lavoro sicuro, soprattutto per coloro che decidono di fare il loro dovere fino in fondo e controllare che tutti i passeggeri siano in possesso dell’abbonamento o del biglietto. L’ultimo episodio si è verificato a Varese, dove un autista di Autolinee Varesine è stato picchiato da un gruppo di ragazzi. Il conducente aveva chiesto il biglietto a un gruppo di giovani di origine magrebina, tutti minorenni, ospiti di una comunità della zona che erano saliti poco prima sul suo autobus. I ragazzi prima lo hanno ignorato e poi, incalzati, hanno risposto che non avevano il biglietto e così l’autista ha chiesto loro di scendere. La discussione è rapidamente degenerata culminando in un’aggressione in piena regola.

Purtroppo non si tratta di un caso isolato, ma di un fenomeno che si sta diffondendo in Lombardia. Gli autisti e i controllori sono esasperati dalle frequenti aggressioni subite e chiedono maggiore protezione. Nella vicina provincia di Como, ad esempio, Asf Autolinee ha installato sui propri autobus delle telecamere di sicurezza e dei dispositivi di emergenza, collegati alle centrali operative delle forze dell’ordine, per offrire una tutela ai propri autisti.

Recentemente, la Regione Lombardia ha siglato un accordo con le forze dell’ordine e le forze armate che consente ai loro uomini di viaggiare gratis sui mezzi pubblici, ma anche così i violenti continuano a farla da padrone. Sarebbe necessario aumentare la sicurezza sui mezzi pubblici e intensificare i controlli per prevenire questi episodi di violenza. Gli autisti e i controllori non dovrebbero essere costretti a subire aggressioni per fare il proprio lavoro.

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