La Polizia di Varese ha svolto un’operazione di prevenzione nei confronti di un gruppo di attivisti appartenenti al movimento ambientalista “ultima generazione”. La protesta si è svolta il 14 febbraio presso il terminal di aviazione generale destinato al transito e alla gestione dei voli privati o commerciali ad uso privato “Sea prime” di Malpensa. Alcuni degli attivisti hanno aperto un varco nella recinzione che delimita l’area aeroportuale e si sono introdotti illecitamente all’interno dell’area, per poi incollarsi alla pavimentazione stradale. Altri manifestanti si sono posizionati davanti all’ingresso degli uffici di Sea, imbrattando con vernice colorata la facciata dell’immobile ed applicando sui vetri alcuni volantini relativi alla protesta. Contestata agli attivisti anche la violazione amministrativa in relazione ai divieti di stazionamento o di occupazione di spazi previsti dalla vigente normativa a tutela delle aree interne delle infrastrutture aeroportuali. I manifestanti sono stati tutti deferiti all’autorità giudiziaria per i reati di danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di cose altrui, in concorso, e resistenza a pubblico ufficiale. Il Questore di Varese ha emesso il provvedimento del foglio di via obbligatorio per dodici attivisti, con divieto di ritorno nei Comuni di Ferno e Somma Lombardo, territorio in cui insiste l’aeroporto di Malpensa. Gli interessati sono stati rintracciati nel corso di ulteriori iniziative di protesta, organizzate di recente in altre città italiane e balzate agli onori della cronaca perché hanno preso di mira monumenti di interesse storico o perché hanno comportato il blocco di importanti arterie stradali di città metropolitane.

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