Giulia, una giovane di 14 anni, aveva un grande desiderio: studiare grafica pubblicitaria alle scuole superiori. Tuttavia, la sua condizione di salute non glielo permetteva, poiché stava lottando contro un tumore raro alle ossa. Giulia aveva perso una gamba e si muoveva sulla sedia a rotelle, ma questo non le impediva di avere il diritto all’istruzione.
Tuttavia, due istituti superiori di Milano avevano respinto la sua richiesta di iscrizione. L’Istituto Rizzoli aveva fatto sapere di non avere personale per seguirla, mentre l’Istituto Caterina da Siena non poteva garantirle l’accesso in sicurezza al secondo piano dell’edificio, dove si trovavano i laboratori di grafica pubblicitaria, a causa di un ascensore non funzionante.
La Città Metropolitana di Milano, ente competente per l’edilizia scolastica degli istituti superiori, aveva previsto lavori per ambo gli ascensori, ma i ritardi nell’approvvigionamento dei materiali avevano causato una situazione di stallo. Nel frattempo, Giulia aveva perso la vita a causa del suo tumore.
Il coordinatore del Comitato Genitori, Luca Pellizzer, si è chiesto come sia possibile che nel 2023, nella grande Milano e nella splendida Regione Lombardia, non sia possibile garantire la scuola ad un disabile. Ha espresso grande tristezza per il fatto che Giulia sia morta senza aver avuto la possibilità di sapere che la scuola dove sarebbe voluta andare avrebbe fatto tutto il possibile per permetterle di frequentare le lezioni.
La vicenda di Giulia ci ricorda quanto sia importante garantire il diritto all’istruzione per tutti, senza eccezioni. Le istituzioni devono fare il possibile per assicurare un accesso sicuro e adeguato ai luoghi di studio per gli studenti con disabilità. La morte di Giulia è un triste monito per tutti noi, affinché si lavori per garantire un futuro migliore a tutti i giovani, senza distinzioni.