Tre militari dell’esercito addetti al servizio Strade Sicure a Milano sono stati condannati a un mese di carcere con pena sospesa e risarcimento di tremila euro per aver rivolto molestie verbali a una ragazza di 19 anni. La vittima è stata presa di mira con fischi e commenti sessisti mentre camminava in strada portando fuori il cane vicino al palazzo in cui abitava. Il giudice monocratico Luigi Fuda ha ritenuto colpevoli i tre uomini che, al momento dei fatti, erano militari dell’esercito addetti al servizio Strade Sicure e che in seguito all’indagine vennero trasferiti a Torino. Uno di loro si è dimesso. Il tribunale ha condiviso la ricostruzione del vice procuratore onorario Marisa Marchini che aveva chiesto per ciascuno la condanna a due mesi di carcere senza la concessione delle attenuanti generiche perché “non hanno chiesto scusa” e all’epoca dei fatti non hanno considerato la giovane età della vittima. Il legale di parte civile ha spiegato che la giovane “è ancora visibilmente turbata” e quando ricorda la vicenda plomba “in uno stato d’ansia e di paura” come quelli di allora. “Era provata per la violenza delle parole e la petulanza dei tre militari che avrebbero dovuto vigilare e invece hanno passato il loro pomeriggio a bivaccare e molestare”. La ragazza, sentita durante il processo, ha raccontato che quel pomeriggio, in zona San Siro, era stata bersagliata da commenti sgradevoli dai tre militari, in quel momento fuori servizio e intenti a bere birra in un bar vicino a casa sua. Il “catcalling” come fenomeno salì alla ribalta tempo fa, dopo un post su Instagram di Aurora Ramazzotti, che pubblicamente denunciò le molestie subite in strada. A lei si unì anche l’attrice Vittoria Puccini che raccontò sui social episodi simili di cui era stata vittima.

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