La Guardia di Finanza ha arrestato tre cittadini cinesi e quattro italiani residenti nel Nord Italia, tra cui un cittadino cinese di Gallarate, per una truffa di 780mila euro, attuata anche attraverso il riciclaggio e l’autoriciclaggio. L’operazione è stata curata dal comando provinciale di Cuneo delle Fiamme Gialle e gli arresti sono scattati nella mattina di giovedì 4 maggio.
Secondo gli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle, nel 2022 i fermati avrebbero utilizzato documenti falsi per dimostrare crediti da 2 milioni e mezzo di euro, nei confronti di due società di Brescia e una della provincia di Napoli. Queste società erano ignare dei fatti, ma i truffatori hanno usato il “presunto” credito per farsi pagare il pagamento parte dell’importo, circa 780mila euro, in base alla procedura Sepa direct B2b, un tipo di accordo che consente l’addebito immediato delle somme fra le imprese.
La truffa è stata messa in atto nel fine settimana, al venerdì pomeriggio, per evitare i controlli e rallentare le contromisure. Una volta incassate, le somme sono state trasferite sui conti correnti di società intestate a prestanome, alcuni di origini cinesi, quindi trasferite in Cina e Svizzera.
Le Fiamme Gialle sono riuscite a recuperare un valore di 600mila euro, attraverso il sequestro di beni: sono stati apposti i sigilli a quattro abitazioni, una decina di altre proprietà immobiliari, nove auto e diverse giacenze di conti correnti. Ai arrestati vengono contestati anche i reati di riciclaggio e autoriciclaggio.
La Banca d’Alba non ha messo a rischio denaro dei propri clienti e rappresenta la vittima del sistema di truffa. L’istituto di credito ha fornito la massima collaborazione ai finanzieri, conclude la nota.