Il caso della giovane Cristina Mazzotti, rapita e uccisa nel 1975, è stato riaperto dopo 48 anni. La famiglia ha deciso di diventare parte civile e chiedere giustizia per il dolore subito. Marina Mazzotti, sorella maggiore di Cristina, ha dichiarato di credere nella giustizia, nonostante siano passati così tanti anni dal terribile evento. La famiglia ha protetto la madre, evitando di parlarne in casa, ma ha deciso di raccontare la verità ai nipoti, affinché conoscano la storia della loro famiglia. Cristina era una bambina molto diligente e intelligente, amante dei bambini e avrebbe fatto una grande carriera nel lavoro. Oggi, vive nella Fondazione che porta il suo nome, voluta dal padre per aiutare i giovani in difficoltà. La famiglia ha deciso di chiedere giustizia, ma nonostante tutto, crede ancora nel perdono e nell’amore verso il prossimo.

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