I pubblici ministeri di Milano hanno richiesto la condanna a 5 anni e 6 mesi di carcere per l’eurodeputata di Forza Italia, Lara Comi, coinvolta nell’inchiesta ‘Mensa dei poveri’. L’inchiesta riguardava un presunto giro di tangenti che ha portato a 43 misure cautelari il 7 maggio 2019. Oltre sessanta persone sono state coinvolte nell’indagine con richieste di pena fino a oltre 9 anni per i presunti protagonisti della vicenda.

L’indagine della Guardia di finanza riguardava, tra gli altri, l’allora consigliere lombardo Fabio Altitonante, l’allora candidato alle Europee e consigliere comunale in quota FI Pietro Tatarella, l’allora deputato sempre di Forza Italia Diego Sozzani e l’imprenditore Daniele D’Alfonso. La vicenda ha al centro un presunto “sistema” di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia, di cui il presunto burattinaio sarebbe stato Nino Caianiello, ex coordinatore varesino azzurro, che insieme ad altri indagati ha patteggiato tempo fa.

La richiesta di condanna per Lara Comi è pesante e si aggiunge a quelle degli altri imputati. La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e ha messo in luce i problemi legati alla corruzione e alla gestione illecita dei fondi pubblici. La giustizia deve fare il suo corso e condannare coloro che hanno violato la legge e danneggiato la collettività. Speriamo che questa vicenda possa servire da lezione e che si possano mettere in atto misure efficaci per prevenire e combattere la corruzione.

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