Maxi processo sulla cosiddetta “mensa dei poveri”
La procura di Milano ha chiesto una condanna di 5 anni e sei mesi per l’eurodeputata di Forza Italia, Lara Comi, nell’ambito del maxi processo sulla cosiddetta “mensa dei poveri”. Questo processo coinvolge una sessantina di imputati accusati di corruzione, false fatture e truffa ai danni dell’Unione Europea per circa 500 mila euro.
L’ex coordinatore di Forza Italia a Varese, Nino Caianiello, è stato indicato come il presunto “burattinaio del sistema”. I pubblici ministeri Stefano Civardi e Silvia Bonardi hanno anche chiesto una condanna a 7 anni per l’ex vicecoordinatore lombardo azzurro ed ex consigliere comunale milanese, Pietro Tatarella, e 3 anni e 3 mesi per l’ex consigliere regionale lombardo Fabio Altitonante, ora sindaco di un comune in Abruzzo.
Il legale di Lara Comi, Gian Piero Biancolella, ha dichiarato che l’eurodeputata è innocente e che lo dimostrerà il 29 maggio.
Il processo sulla “mensa dei poveri” è uno dei tanti casi di corruzione che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni. La lotta alla corruzione è un tema fondamentale per il paese, che deve fare di tutto per garantire la trasparenza e la legalità nella gestione delle istituzioni e delle risorse pubbliche. Solo così si potrà ricostruire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel futuro del paese.
L’Italia deve continuare sulla strada della lotta alla corruzione, attraverso il rafforzamento dei controlli e delle sanzioni per coloro che commettono questi reati. Solo così si potrà garantire un futuro migliore per tutti i cittadini.