Alberto Genovese, ex imprenditore del web, ha presentato un’istanza di riduzione della pena sulla base del fatto che la sua detenzione a San Vittore sarebbe stata un “trattamento inumano e degradante” a causa delle condizioni carcerarie di sovraffollamento. L’istanza si basa sull’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che sancisce il divieto di tortura e di trattamento inumano o degradante. L’udienza si è tenuta il 15 maggio davanti alla giudice della Sorveglianza di Milano Paola Corbetta, che si è riservata di decidere. Nel frattempo, Genovese punta ad uscire con una misura alternativa alla detenzione, come l’affidamento terapeutico. L’ex imprenditore dovrà scontare poco meno di 4 anni di pena detentiva. Tuttavia, rischia anche un secondo processo per altre due violenze con lo stesso schema, di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico.

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