Cinque cittadini egiziani sono stati contestati dalla guardia di finanza per esportazione di valuta e riciclaggio. Sono state sequestrate ville, oro e Rolex. L’operazione è stata chiamata “Madrepatria” e il sequestro preventivo è stato eseguito dal gip di Lodi per un importo totale di un milione e 205mila euro a carico di quattro persone. Tra i beni che potrebbero poi finire confiscati ci sono due lingotti d’oro da 50 grammi, due orologi Rolex, 14.750 euro in contanti, 12.400 euro di depositi bancari e quattro abitazioni, comprese ville con box, situate a Casalpusterlengo. Le indagini fiscali hanno evidenziato che quattro degli egiziani già indagati dalla polizia avevano trasferito, dal 2015 al 2021, quando erano stati fermati, 608mila euro sui conti di un connazionale che aveva investito 597mila euro denaro nell’acquisto di macchinari industriali in Italia, poi esportati in Africa. Ai primi quattro viene contestato l’autoriciclaggio, al quinto il riciclaggio e a tutti gli indagati è addebitata anche l’associazione per delinquere. Il flusso finanziario era alimentato da quanto gli immigrati dovevano pagare per risultare, falsamente, lavoratori dipendenti. Il capitale illecito era finito in Egitto sotto forma di macchinari, e non di valuta, con quello che i militari al comando del colonnello Sergio Demichelis ritengono un sistema sofisticato per mascherare l’esportazione non dichiarata di valuta. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Lodi e hanno richiesto approfondimenti anche all’estero. Inoltre, le indagini sono emerse da un’indagine sull’immigrazione clandestina portata a termine nel marzo del 2021 dalla questura di Lodi, in cui si contestavano decine di false assunzioni di egiziani che pagavano di tasca loro diverse imprese edili al solo scopo di poter avere le “carte in regola” per richiedere i permessi di soggiorno.