La situazione degli sfratti a Milano sta raggiungendo livelli di violenza mai visti prima. Le famiglie, comprese quelle con minori e persone malate, vengono sfrattate senza che vi sia una soluzione alternativa. Non ci sono abbastanza case popolari o case temporanee per chi è in emergenza abitativa. Anche i Servizi Sociali non riescono a trovare soluzioni adeguate per le famiglie che hanno diritto all’aiuto.

Invece di trovare soluzioni per le famiglie che finiscono sulla strada, il numero degli sfratti continua ad aumentare. Gli ufficiali giudiziari programmano più sfratti nella stessa giornata, riducono gli intervalli tra un accesso e l’altro e spesso non lasciano gli avvisi con le date di rinvio.

Il Comune di Milano sembra ignorare il problema e invece di destinare case all’edilizia popolare, le assegna alle imprese per i propri dipendenti a canoni più alti. La Regione ha eliminato le assegnazioni di emergenza per sfratto e fa pesare poco il punteggio dello sfratto nelle assegnazioni per bando.

La Prefettura di Milano ha stilato un protocollo sulla gestione degli sfratti che non ha risolto i problemi e non ha consultato i sindacati inquilini. Continuano anche le esecuzioni immobiliari contro le famiglie che hanno perso la casa perché non sono state in grado di pagare il mutuo e gli sgomberi di famiglie che, spinte dalla necessità, hanno occupato alloggi pubblici sfitti o palazzi vuoti.

È ora di dire basta a questa barbarie. Non è concepibile che nella Milano “europea”, dove ci sono soldi per spese meno essenziali, non si riescano a tutelare le famiglie in emergenza abitativa. È necessario organizzarsi in ogni quartiere per dire basta agli sfratti senza soluzioni abitative dignitose per le famiglie sfrattate.

Lunedì 19 giugno, in via Polesine 19 e 23, sono previsti gli sfratti di due famiglie, comprese quelle con minori e persone con seri problemi di salute, a cui non è stata ancora proposta alcuna soluzione alternativa. È importante partecipare al presidio di solidarietà antisfratto il 19 giugno dalle 8.30 in poi in via Polesine di fronte al numero 23.

Non lasciamo queste famiglie sole. È importante prenderci cura di loro e trovare soluzioni abitative dignitose.

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