Un quindicenne è stato espulso dal liceo scientifico Alessandrini di Abbiategrasso per aver aggredito e accoltellato la sua insegnante di italiano a fine maggio. Il consiglio dell’istituto ha votato all’unanimità la sua esclusione dallo scrutinio, il che significa che non sarà ammesso al prossimo anno scolastico. Tuttavia, la famiglia del ragazzo ha deciso di ricorrere contro la decisione della scuola.
Il preside dell’istituto, Michele Raffaeli, aveva spiegato che il regolamento della scuola prevedeva l’allontanamento dalla scuola a seguito di reati perseguibili per legge, ma la bocciatura non era scontata, poiché il profitto del sedicenne era buono. L’avvocato Stefano Rubio, che assiste la famiglia dello studente, ha spiegato che il ragazzo aveva una media del 9 in fisica e dell’8 in matematica ed era arrivato secondo ai giochi matematici dell’istituto. L’unica insufficienza era in storia, con la professoressa in questione.
Secondo l’avvocato, la decisione della scuola è stata “cautelativa, quasi pilatesca” e non è un bel segnale. La decisione è stata presa dal consiglio di istituto, che non è formato dai suoi insegnanti e, in via riservata, si è saputo che la decisione non è stata condivisa da tutti loro. L’avvocato ha anche sottolineato che il ragazzo, che è ancora sotto osservazione psicologica, non sarebbe tornato in quella scuola comunque, ma la bocciatura e l’allontanamento renderanno più difficile un inserimento futuro in classe, tra l’altro con ragazzi più piccoli.
L’avvocato ha chiesto di poter essere presente alla seduta, al posto del giovane e della sua famiglia, ma non gli è stata concessa la partecipazione e così è mancato un quadro completo. Nel frattempo, il sedicenne continua la sua detenzione al Beccaria, in attesa della fine delle indagini.